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Panoramica

Nel 2023 i poveri assoluti in Italia erano 5,7 milioni (pari al 8,5% della popolazione). Erano 4,6 milioni nel 2019 e 5,6 nel 2020. Il 40% dei debitori si trova in difficoltà a far fronte alla rata del mutuo, mentre il 36% si trova in difficoltà a rispettare le rate dei prestiti al consumo (fonte: Banca d’Italia).

Nel 2020 nella UE l’8,8% delle famiglie (17,2 mln per 40 mln di persone) era in arretrato con i propri impegni finanziari, un cittadino UE su tre non è stato in grado di affrontare spese impreviste mentre uno su cinque si è trovato in difficoltà nel far “quadrare i conti” a fine mese. Sempre nel 2020 1,17 mln di famiglie (2,7 mln di persone) sono diventate sovraindebitate in conseguenza della pandemia.

A fronte di tale dilagante fenomeno, destinato ad aumentare in conseguenza del caro vita, gli istituti giuridici a protezione del sovraindebitato o, comunque, volti a consentirgli un fresh restart o, quantomeno, una second chance sono ancora poco noti nonostante la legge l. 3/2012 (i cui contenuti sono stati oggi trasfusi nel Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza) sia in vigore da tempo.

In un tale contesto, l’Università, anche in considerazione degli obiettivi di Terza Missione, non potendo ignorare un siffatto dramma sociale che affligge ogni settore dei consociati, ha proposta la creazione di una clinica legale in materia di composizione e regolazione della crisi da sovraindebitamento offrendo alle studentesse ed agli studenti, l’opportunità di approfondire le dinamiche che conducono al sovraindebitamento e le soluzioni che l’ordinamento offre agli indebitati per riconquistare la propria dignità sociale e lavorativa. Dovendosi creare una coscienza sociale volta, da un lato, alla diligenza nella gestione della propria posizione finanziaria e, dall’altro, l’abbandono definitivo dello stigma sociale rappresentato dal noto e superato brocardo “decoctor ergo fraudator”.

La clinica legale “Sovraindebitamento e second chance” offre, dunque, alle studentesse e agli studenti un percorso dinamico di apprendimento sul “campo” della gestione delle situazioni di crisi o insolvenza di quella rilevante fascia della popolazione non soggetta alla liquidazione giudiziale (ex fallimento), quali, in particolare, i consumatori, i professionisti, gli imprenditori c.d. “minori”, agricoli e le start-up innovative.

Più precisamente le studentesse e gli studenti avranno l’occasione di seguire specifici casi, interfacciandosi con i professionisti, gli operatori e i debitori, nel rigoroso rispetto delle regole di condotta e dei doveri di riservatezza che caratterizzano questa tipologia di attività. Saranno quindi accompagnati dalla prima fase di ricevimento del debitore, a quella di consulenza, partecipando ai lavori degli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) e di associazioni che offrono tali servizi, sino a quella di definizione delle soluzioni, frequentando studi legali ed anche, ove possibile, il Tribunale.
L’esperienza sarà costantemente monitorata attraverso momenti didattici di follow-up con i docenti titolari dell’insegnamento in modo tale da garantire una completa formazione del giurista che, immerso nell’aspetto pratico, sappia orientarsi nelle regole e nei principi generali di una materia tanto complessa quanto di grande rilevanza etica, sociale e di spiccato interesse giuridico.

L’insegnamento è annuale e si snoderà da novembre a giugno, previa apposita selezione nel mese di settembre.

Ultimo aggiornamento: 30/04/2024 09:50

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